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Da Impostore a Protagonista 

Riconoscere e Trasformare la Sindrome dell’Impostore in un’Opportunità di Crescita. Esercizi Pratici per Realizzarti nel Lavoro e nella Vita 

CoachTania

– CoachTania – 

Psicologa, Mental Green Coach, Esperta di crescita, carriera, e leadership sostenibile. 

donna responsabilità

In tutti questi anni al servizio delle persone e delle aziende, ho incontrato innumerevoli professionistə brillanti lottare contro un nemico invisibile: la sindrome dell’impostore.

 

Cos’è la Sindrome dell’Impostore?

La sindrome dell’impostore è quella sensazione persistente di non essere all’altezza, nonostante le evidenze esterne del contrario. Si riferisce quindi alla preoccupazione che si prova quando ci si avvicina a un successo, o si ottiene una gratificazione o un ruolo di prestigio. Questo perché sotto sotto si sente che le vere ragioni di questi raggiungimenti non siano le proprie competenze, semmai un errore o un colpo di fortuna.

Si fa fatica a interiorizzare i propri meriti, e a causa di questo ci si sente come degli “impostori”. Si attribuiscono i successi a fattori esterni come appunto la fortuna o l’aiuto ricevuto da altri, e si considerano gli ostacoli come prove della propria inadeguatezza professionale. A questo ovviamente si associa una ansia generalizzata, timore costante di essere “smascheratə”, perché in fin dei conti non si ritiene di meritare il successo ottenuto.

La condizione delle persone più capaci

Sebbene questi sentimenti siano stati in passato associati a gruppi ristretti o marginalizzati nella società, la ricerca ha dimostrato che non sia così. Gli studi che hanno affrontato questo fenomeno dai primi anni 70, lo hanno prevalentemente trattato come una difficoltà individuale, da trattarsi appunto sulla persona. L’idea di base era che le radici del problema risiedessero nel singolo, e solo con il singolo andassero affrontate. Le ricerche più recenti invece, riscontrano quanto sia in realtà una condizione molto comune, diffusa proprio tra le persone più capaci o di successo. Un tema anche sociale, insomma. 

Come già anticipato, a fronte della mia esperienza posso indubbiamente confermare quanto sia frequente incappare in questo ospite indesiderato, specialmente in ambienti dinamici come le startup, anche se si presenta in moltissimi e variegati ambienti professionali.

Al centro della scena

Nell’ultimo decennio, l’attenzione verso questo argomento è esplosa sia negli articoli di ricerca accademica sia nei media popolari. Il merito è anche della sempre crescente quantità di personaggi di successo che ha cominciato a parlarne apertamente, confessando di esserne (o esserne stati) schiavi.

Qui alcune tra le persone più famose con la sindrome dell'Impostore

  • Emma Watson: L’attrice britannica, famosa per il suo ruolo di Hermione Granger nella serie di film di Harry Potter, ha parlato della sua esperienza con la sindrome dell’impostore in diverse interviste.
  • Michelle Obama: L’ex First Lady degli Stati Uniti ha discusso della sua lotta con la sindrome dell’impostore in alcune interviste e nel suo libro “Becoming”.
  • Tom Hanks: L’attore premio Oscar ha rivelato in alcune interviste di aver sofferto di questa sindrome, nonostante il suo successo straordinario nel mondo del cinema.
  • Sheryl Sandberg: L’autrice di “Lean In” e COO di Facebook ha anche discusso apertamente del suo confronto con la sindrome dell’impostore.
  • Neil Armstrong: Alcuni articoli e media affermano, a partire da sue interviste e dichiarazioni, che anche il primo uomo a mettere piede sulla Luna abbia avuto momenti in cui si è sentito un impostore, dubitando del suo diritto di essere in quella posizione storica.
  • Albert Einstein: Anche se non ha mai utilizzato il termine “sindrome dell’impostore”, è noto che Einstein abbia descritto sensazioni simili, riferendosi a sè stesso come un “imbroglio” in alcune lettere personali.
  • Lady Gaga: La cantante e attrice ha rivelato di aver sofferto della sindrome dell’impostore, specialmente all’inizio della sua carriera, proprio quando il suo successo stava crescendo più rapidamente.
  • Meryl Streep: Anche questa pluripremiata attrice ha confessato di sentirsi come un’impostora nonostante la sua carriera straordinariamente riuscita.

La Scienza dietro all’Impostore

Vastissima oramai la bibliografia accademica sull’argomento (in fondo a questa pagina riferimenti per approfondire). Tra i primi a parlarne, Clance and Imes nel 1978, a dimostrare come molte donne di successo già allora sentissero di non meritare la stima ottenuta, e temessero di essere identificate come imbroglione.

Un articolo in particolare nel 2020 (Feenstra, Begeny, Ryan, Rink, Stoker, Jordan) ha iniziato a modificare il punto di vista scientifico sulla sindrome, ponendo l’attenzione sull’importanza di società e contesto, evidenziando in sintesi come non si tratti di un fenomeno prettamente individuale, semmai fortemente elicitato dall’ambiente di appartenenza. Gli autori suggerivano quindi di cominciare a trattare questi vissuti a un livello allargato, sociale per prevenirne l’insorgenza, più che a livello individuale per combatterne “semplicemente” le conseguenze una volta emerso.

Dunque come Affrontarla e Superarla?

1. Riconoscimento

Il primo passo è sempre riconoscere. Se provi quel sentimento di inadeguatezza rispetto a un ruolo che hai raggiunto o punti a ottenere, rispetto a successi e riconoscimenti nonostante le conferme esterne: forse hai a che fare con la sindrome dell’impostore.

Dare il Benvenuto al fatto che questa oggi sia la tua situazione, accogliere questa verità prendendo anche coscienza che questa condizione sia modificabile. Renderti conto che sia tu e solo tu a definire e disegnare la tua vita. E sia tu e solo tu a decidere cosa dentro la tua vita ci debba stare, e cosa no.

Quando ti capita di avvertire quei sentimenti, in concomitanza con un successo ottenuto o un traguardo raggiunto, prendine nota. Individuare e riconoscere come si manifestano in te i “sintomi” della sindrome, come e quando si presentano, è il primo passo per comprendere che ciò che stai sentendo non sei tu, non riguarda te unicamente, non sia immutabile, e abbia dei pattern di attivazione e manifestazione, prevedibili e quindi controllabili e modificabili (Qui per approfondire schemi mentali, mind shifting e coaching).

2. Condivisione e confronto

Condividere i tuoi sentimenti con qualcuno di fiducia può aiutare in molteplici direzioni. E’ molto probabile che scoprirai di non essere solə a provare ciò che provi o ad avere sviluppato certe credenze: sono in molti a lottare per la propria realizzazione affrontando questi stati d’animo. Consultare anche dei professionisti, come psicologi e coach può essere una strategia più rapida per accelerare il processo di superamento.

3. Trattamento dei “sintomi”

Tratta la sindrome come tale: una spiacevole manifestazione, appunto. Così come affronteresti o tratteresti un petulante e fastidioso mal di denti, ovvero qualcosa che ti condiziona ma non rappresenta chi sei, affronta questi schemi di pensiero debilitanti in quanto schemi. Qui di seguito alcuni esercizi pratici che possono aiutarti nel trattare i sintomi di questa fastidiosa compagna di vita:

  • Feedback Positivo: Conserva le email o i messaggi di apprezzamento e appuntati i feedback positivi che ricevi. Leggili quando ti senti impostore per ricordarti delle tue capacità e dei tuoi successi, e rendere più oggettivo il tuo sguardo su di te.
  • Riflessione e Celebrazione: Dedica del tempo ogni giorno per riflettere sui tuoi successi, non solo sulle cose che non sono andate come previsto. Un diario, ad esempio, dei tuoi successi e realizzazioni, ti permette di celebrarli e interiorizzarne le attribuzioni a te stessə. Oppure, ogni volta in cui ti senti impostore, prendi un momento per scrivere 3 cose che hai fatto bene quella settimana.
  • (I miei preferiti): Esercizi in Natura! La natura offre il miglior contesto in assoluto per trattare qualsiasi difficoltà interiore. Ecco perchè organizzo sempre sia sessioni di coaching che esperienze in natura, anche nel mio orto! Qui un paio di semplici esercizi che puoi fare anche da solə:
    1. Giardinaggio Creativo: Dedica del tempo a piantare e curare piante. Ogni pianta che cresce grazie alle tue cure è una testimonianza tangibile delle tue capacità e del tuo impegno, e sarà sempre lì a ricordarti con grande concretezza cosa sei capace di fare.
    2. Scrittura all’Aperto: Fai delle passeggiate in natura e porta con te un quaderno e una penna. Quando trovi un posto tranquillo, siediti e scrivi i tuoi pensieri, i tuoi successi e le cose per cui sei gratə. La natura può ispirare riflessioni veramente positive.

Qui trovi altri esercizi utili  per affrontare la sindrome dell’impostore (e se sei donna, anche per affrontare meglio i tuoi peculiari carichi di responsabilità e semplificarti la vita).

La sindrome dell’impostore può essere paralizzante, ma con le giuste strategie e un po’ di auto-riflessione, può essere superata.

Se ti riconosci nelle cose che ho scritto e desideri esplorare ulteriormente questi sentimenti, contattami e raccontami la tua storia.

Sarò felice di aiutarti nel tuo percorso di espressione, libertà e crescita.

ALL’ARRIVO CI SEI TU!

Approfondimenti:

Per approfondimenti sui temi trattati, ti suggerisco:

  • Bernard, N. S., Dollinger, S. J., and Ramaniah, N. V. (2002). Applying the big five personality factors to the impostor phenomenon. J. Pers. Assess. 78, 321–333. doi: 10.1207/S15327752JPA7802_07
  • Bravata, D. M., Watts, S. A., Keefer, A. L., Madhusudhan, D. K., Taylor, K. T., Clark, D. M., et al. (2019). Prevalence, predictors, and treatment of impostor syndrome: a systematic review. J. Gen. Intern. Med. 35, 1252–1275. doi: 10.1007/s11606-019-05364-1
  • Chae, J. H., Piedmont, R. L., Estadt, B. K., and Wicks, R. J. (1995). Personological evaluation of Clance’s impostor phenomenon scale in a Korean sample. J. Pers. Assess. 65, 468–485. doi: 10.1207/s15327752jpa6503_5
  • Chrisman, S. M., Pieper, W. A., Clance, P. R., Holland, C. L., and Glickauf-Hughes, C. (1995). Validation of the Clance impostor phenomenon scale. J. Pers. Assess. 65, 456–467. doi: 10.1207/s15327752jpa6503_4
  • Clance, P. R. (1985). The Impostor Phenomenon: Overcoming the Fear That Haunts Your Success. Atlanta, GA: Peachtree Publishers.
  • Clance, P. R., and Imes, S. A. (1978). The impostor phenomenon in high achieving women: dynamics and therapeutic intervention. Psychotherapy 15, 241–247. doi: 10.1037/h0086006
  • Cozzarelli, C., and Major, B. (1990). Exploring the validity of the impostor phenomenon. J. Soc. Clin. Psychol. 9, 401–417. doi: 10.1521/jscp.1990.9.4.401
  • Crawford, W. S., Shanine, K. K., Whitman, M. V., and Kacmar, K. M. (2016). Examining the impostor phenomenon in relation to self-esteem level and self-esteem instability. Curr. Psychol. 35, 574–582. doi: 10.1007/s12144-015-9376-x
  • Cusack, C. E., Hughes, J. L., and Nuhu, N. (2013). Connecting gender and mental health to imposter phenomenon feelings. Psi Chi J. Psychol. Res. 18, 74–81. doi: 10.24839/2164-8204.JN18.3.74
  • Sanne Feenstra, C. Begeny, Michelle K. Ryan, F. Rink, J. Stoker, Jennifer Jordan (2020). Contextualizing the Impostor Syndrome. Frontiers in Psychology, Vol 11 doi: 10.3389/fpsyg.2020.575024

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