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Sbloccare il tuo potenziale grazie a stimoli visivi 

Strategie innovative nella Psicologia e nel Coaching

CoachTania

– CoachTania – 

Psicologa, Mental Green Coach, Esperta di crescita, carriera, e leadership sostenibile. 

stimolo visivo

Oggi voglio parlarti dell’importanza degli stimoli visivi nella psicologia e nel mental coaching: un approccio olistico potente per sbloccare il potenziale della tua mente.

Cosa sono gli stimoli visivi

Gli stimoli visivi sono immagini o oggetti che evocano risposte istintive, emotive o cognitive. Possono variare da semplici forme e colori, per arrivare a immagini complesse come fotografie, dipinti, simboli e carte. Queste ultime in particolare sono un veicolo agile e facilmente fruibile durante delle sessioni di coaching, sia in presenza che online. Ad esempio, io utilizzo mazzi molto diversi tra loro in base alle specifiche necessità dei miei partner di coaching o in aula, tra cui anche i Tarocchi di Marsiglia.

Gli stimoli visivi possono bypassare la narrazione razionale per diverse ragioni legate al modo in cui il cervello elabora le informazioni visive e al loro impatto sulla psicologia umana:

1. Elaborazione pre-conscia

Le immagini vengono elaborate dal cervello a un livello pre-conscio, più velocemente delle parole, come dimostrano molte ricerche neuro-scientifiche sugli studi di processo cerebrale dell’elaborazione visiva. Questo significa che le immagini possono evocare una risposta emotiva o intuitiva prima ancora che la mente razionale abbia il tempo di formulare un’interpretazione narrativa o logica.

Es: l’immagine di un tramonto può immediatamente evocare sentimenti di calma o nostalgia, prima ancora che la mente analizzi consciamente il suo significato o i ricordi associati al tramonto.

2. Connessione emotiva diretta

Le immagini hanno una forte componente emotiva. A differenza del linguaggio, che richiede una decodifica cognitiva a livello più alto, le neuro-scienze dimostrano che le immagini possono evocare sentimenti immediati e potenti, spesso senza bisogno di un’analisi razionale.

Es: la vista di un cucciolo può suscitare immediatamente un senso di tenerezza e cura, senza che sia necessario un processo di pensiero complesso per interpretare il concetto e i derivati sentimenti.

3. Memoria visiva

Il cervello umano è predisposto a ricordare le immagini più facilmente rispetto al testo o al parlato. Le immagini possono quindi attivare ricordi e associazioni preesistenti in modo più diretto e immediato rispetto alle parole. La superiorità della memoria visiva rispetto ad altri tipi di memoria è un argomento ampiamente trattato in studi di memoria e apprendimento: l”effetto di superiorità dell’immagine”.

Es: vedere il logo di una nota marca scatena ricordi o sensazioni associate a quella marca molto più velocemente di quanto lo farebbe leggere o sentire il nome della stessa.

4. Simbolismo e metafora

Le immagini sono spesso cariche di simbolismi e metafore (cfr Jung).

Questi elementi possono comunicare concetti complessi e astratti in modo intuitivo, bypassando la necessità di una spiegazione razionale dettagliata (con relative resistenze e giudizi della mente razionale).

Es: l’immagine di un ponte può essere intuitivamente e universalmente interpretata come un simbolo di transizione o di connessione, senza la necessità di spiegare esplicitamente questi concetti.

5. Stimolazione di diverse aree del cervello

Molti studi di neuroimaging dimostrano come le immagini stimolino diverse aree del cervello, comprese quelle coinvolte nella percezione visiva, nell’emozione e nella memoria. Questo stimolo multisensoriale è più difficile da ottenere attraverso il solo linguaggio verbale.

Es: guardando un’opera d’arte complessa, diverse parti del cervello si attivano contemporaneamente elaborando colori, forme e un significato emotivo, in modo più esteso e coinvolgente rispetto alla semplice lettura di una descrizione dell’opera.

6. Bypass della resistenza cognitiva

Spesso, le persone possono avere resistenze o difese mentali contro certi argomenti o idee. Le immagini possono bypassare queste resistenze perché vengono elaborate in modo diverso rispetto al linguaggio, permettendo così di affrontare temi sensibili o difficili in maniera meno confrontazionale.

Es: selezionare istintivamente una immagine o carta per descrivere un proprio disagio nella relazione di coppia, può aiutare a fornire  informazioni profonde e superare le barriere difensive che potrebbero emergere in una discussione squisitamente verbale sullo stesso argomento, per non mettere ad esempio il proprio partner in cattiva luce. 

In sintesi, gli stimoli visivi hanno la capacità di comunicare e influenzare a livelli che vanno oltre la semplice narrazione razionale, toccando direttamente le componenti emotive, intuitive e subconsce dell’esperienza umana.

Tarocchi di Marsiglia nel mental coaching

Uso psicologico e non divinatorio

E’ importante sottolineare che nel mental coaching utilizziamo stimoli visivi, come le carte, quali strumenti narrativi per l’auto-riflessione e la crescita personale, non per la cartomanzia.

L’utilizzo di carte (come quelle dei Tarocchi) per la crescita personale e la consapevolezza è infatti definita uso psicologico o evolutivo dei Tarocchi, per differenziarla in toto dalle arti di divinazione. Queste ultime muovono infatti nella direzione opposta rispetto a quella del coaching, limitando a mio avviso la libertà individuale, perché tendono a presentare il futuro come predestinato o immutabile, influenzando le percezioni e le decisioni delle persone in base a presunte previsioni, anziché sulla loro autonoma valutazione e scelta personale. Inoltre, riducono la responsabilità soggettiva, attribuendo gli eventi della vita a forze esterne o al destino, piuttosto che alle proprie azioni e decisioni. Nel coaching invece, il presupposto è che abbiamo in noi tutte le risorse necessarie a governare le nostre vite e decidere in che direzione andare; non c’è nulla di predeterminato o immodificabile come ad esempio il destino o un futuro già scritto. 

Perché, tra tutte le carte, proprio i Tarocchi?

Quando ci troviamo di fronte alle figure rappresentate sulle carte dei Tarocchi, riceviamo stimoli visivi densi e intensi. Lo stesso Jung (ex allievo di Freud) le ha definite figure archetipiche, allegoriche, talmente ricche ma allo stesso tempo talmente integrate nella nostra cultura da essere capaci di evocare in noi memorie, immagini mentali, concetti ed emozioni in modo quasi inconsapevole. Non mi è mai capitato di domandare a una persona che osserva una carta, e in particolare un Tarocco: “a cosa ti fa pensare”? E non ricevere alcuna risposta. Chiunque può riconoscere tracce di esperienze personali, in una immagine di questo tipo.  

Si attiva quindi una connessione immediata con la nostra parte profonda, vissuti collegati a quelle figure archetipiche, esperienze che abbiamo fatto nella vita. Sono immagini che “sentiamo” e decifriamo istintualmente, senza una previa analisi razionale (che spesso è ricca di “se”, di “ma” e di giudizi interni). Uno stimolo molto potente quindi anche di auto-narrazione. Infatti, quando si chiede a una persona di descrivere cosa veda in una carta, o di selezionarne una, quella finisce quasi sempre con il creare spontanee connessioni e raccontare qualcosa di sé, della propria storia, dei propri desideri, delle proprie paure e convinzioni, pur non conoscendo la storia della carta specifica. 

Storia dei Tarocchi di Marsiglia

L’utilizzo divinatorio dei tarocchi ha generato un’infinità di pregiudizi e superstizioni su questo strumento, molto distanti dalla verità storica che ne riflette le origini. Hanno infatti genesi medievale e italiana e sono una delle più alte espressioni dell’arte cristiana tardo-medievale e rinascimentale. Nascono a scopo ludico e didattico (a corte, i giocatori estraevano un personaggio dal mazzo e dovevano interpretarlo costruendo una storia). I Tarocchi non sono dunque semplici carte, ma veicolo di storie. 

Stimoli individuali e connessi

Essendo frutto di centinaia di anni di revisione artistica e rappresentando simboli archetipici, queste carte possiedono già di per sé un contenuto informativo, a cui noi spontaneamente agganciamo la nostra esperienza. Questo vale sia per ciò che le carte, singolarmente, sanno evocare in noi, sia per le possibili interdipendenze tra le carte stesse: come nella vita creiamo spontanee associazioni tra concetti, così possiamo utilizzare carte diverse per descrivere con grande efficacia i dettagli complessi di una situazione specifica. Prendiamo, ad esempio, la carta dell’Eremita nei Tarocchi di Marsiglia:

Una persona può scegliere questa carta per esprimere e descrivere istintivamente la propria fase di profonda ricerca interiore o di riflessione. Accompagnata da una serie di domande di approfondimento, la persona può ampliare di comprensione e significato la sua situazione. E quando questa carta viene messa magari in relazione con altre carte, come ad esempio la carta del Matto (che tradizionalmente rappresenta il viaggio, la leggerezza, l’inizio) possono emergere ulteriori, nuove e più ricche sfumature di significato. 

Ad esempio estrarre questa carta può ispirare alla persona una riflessione su un suo percorso di crescita personale, iniziato con una spontanea avventura, che poi si è trasformata una ricerca più profonda e meditativa; o, al contrario, può suggerire un celato desiderio di abbandonare i panni di persona saggia per lasciare più spazio a spontaneità e leggerezza.

Si tratta comunque e sempre di uno stimolo, una possibile lettura, che la persona liberamente considera, accoglie o rifiuta e interpreta secondo i suoi sistemi personali.

E ancora ad esempio la carta della Forza, che raffigura una donna che dolcemente apre la bocca di un leone, può evocare il tema del controllo degli istinti o della forza ed equilibrio interiore, e stimolare una riflessione sulla necessità di affrontare una qualche particolare sfida che si sta rimandando. In combinazione con la carta dell’Imperatore, potrebbe suggerire una analisi della propria modalità di leadership, ad esempio una autorità equilibrata, che se espressa potrebbe permettere di esercitare il potere con saggezza e autodisciplina, o potrebbe, al contrario, essere utilizzata dalla persona per esprimere una difficoltà o un conflitto, causato magari da un qualche “imperatore” più o meno gentile nella sua vita che la fa sentire come la bestia domata suo malgrado.

Ogni carta nei Tarocchi di Marsiglia è carica di simboli e archetipi che risuonano con la conoscenza universale e le esperienze umane fondamentali. Queste figure archetipiche parlano direttamente all’inconscio, evocando emozioni e riflessioni che sono profondamente radicate nella nostra cultura occidentale. Attraverso l’interpretazione di queste immagini e la loro interazione, i Tarocchi di Marsiglia offrono un modo per esplorare i temi universali della vita, come la crescita personale, i conflitti interni, la ricerca di equilibrio e l’evoluzione spirituale. 

Le carte diventano così un eccellente strumento psicologico di indagine su noi stessə, di potenziamento del pensiero laterale e, quindi, di ampliamento della nostra visione del mondo e delle nostre capacità e possibilità.

Le carte (soprattutto i 22 Arcani Maggiori, ovvero le prime 22 carte del mazzo dei Tarocchi di Marsiglia), rappresentano uno stimolo, una sorta di specchio, non una verità di per sé. Utilizzare le carte in una sessione permette anche di rievocare episodi ed esperienze del passato, ma rinarrandoli e quindi per certi versi riscrivendoli alla luce delle consapevolezze di oggi. Questo aiuta a reintegrare il nostro passato nel nostro presente, consentendo il germoglio di un nuovo possibile futuro, che diviene così più semplice da immaginare. 

Esempio pratico del loro utilizzo psicologico 

Durante una sessione di coaching, le carte dei Tarocchi possono essere utilizzate in una o più fasi o momenti specifici, in cui lə clienti possano massimizzare il proprio beneficio. L’estrazione delle carte può seguire regole diverse, ma sempre vengono utilizzate come elemento di stimolo e riflessione dentro la sessione. Vi sono metodologie differenti di uso delle carte in sessione, ma personalmente prediligo l’estrazione volontaria e non casuale di carte che siano percepite istintualmente dallə clienti come particolarmente significative, rispetto alla domanda o tematica che stiamo trattando.

Dunque, ad esempio, entriamo su un tema particolarmente delicato, e lə clienti seleziona una o più carte per esprimere istintivamente come si senta rispetto a quel tema. Supponiamo che la carta estratta: 

  • raffiguri un viaggio, simboleggiando delle esperienze trascorse, o le sfide che la persona sta affrontando in questo momento, convinzioni o preoccupazioni;
  • o raffiguri una donna rigida e austera, oppure vitale e lasciva, permettendoci di descrivere caratteristiche materne o di figure femminili di riferimento assai importanti nel processo di sviluppo della persona o nel suo presente (un capo, una collega ecc), o anche descrivendo chi le sceglie, rispetto a caratteristiche che abbracciamo o rifiutiamo e generano un blocco nel nostro percorso;
  • o raffiguri la “morte”, descrivendo per la persona in sessione un timore, una preoccupazione profonda, un ostacolo o ancora la sua necessità o capacità di recidere legami e vincoli…

E’ sempre e comunque lə cliente a fornire la sua lettura e interpretazione della carta selezionata. Io mi limito a offrire spunti basati sulla mia conoscenza e studio dei significati archetipici del mazzo e della persona stessa, proponendo domande di riflessione e approfondimento su significati, emozioni, sensazioni, valutazioni che si provano.

Come detto: il Tarocco o l’immagine è un semplice stimolo, non offre risposte semmai elicita domande

Storie di successo

Nonostante i già citati pregiudizi rendano l’utilizzo delle carte, e in particolare dei Tarocchi, particolarmente ostici soprattutto in ambito aziendale e professionale, voglio condividerti alcuni casi di successo in cui questo strumento si è rivelato particolarmente efficace per i miei partner di coaching: 

  • Sessione di coaching sulla Leadership: durante una sessione di coaching con un Senior Manager, l’estrazione di una carta che simboleggiava per lui le energie del “diavolo”, lo ha aiutato a identificare e superare ostacoli nella gestione del suo team, facilitando una riflessione profonda sulle proprie strategie di leadership, sulle proprie paure e sulle sue capacità profonde.
  • Sessione di formazione per giovani manager: in aula con un gruppo di junior manager, la scelta della carta dell’appeso e la riflessione su come questa immagine  descrivesse le energie del loro Team, ha permesso loro di confrontarsi su caratteristiche di scambio e relazione, portando alla luce un problema di sfiducia diffusa e consentendo di lavorare su nuove modalità di relazione, più cooperative.
  • Sessione di orientamento alla carriera: con una professionista molto capace e in fase di ridefinizione del suo percorso di carriera, abbiamo esplorato le caratteristiche delle carte della stella e del giudizio, l’una identificata da lei come fonte di opportunità, l’altra rappresentante l’ostacolo. Così facendo ha meglio compreso quali fossero i suoi timori sottostanti, focalizzato le sue risorse e preso così alcune decisioni importanti che le hanno poi permesso di identificare un nuovo ruolo professionale, molto più adatto a lei. 

In conclusione

Gli stimoli visivi, e in particolare i tarocchi di Marsiglia, offrono un approccio psicologico e evolutivo ricco, unico e potenziante per esplorare la storia personale, la mente, le emozioni, le convinzioni e le preoccupazioni, promuovendo una crescita personale e una fioritura autentica oltre i blocchi razionali.

Se sei interessatə a saperne di più o a partecipare a una sessione di mental coaching, testando questo strumento, non esitare a contattarmi.

Bibliografia

  1. Neuroscienza dell’Elaborazione Visiva:

   – Bear, M.F., Connors, B.W., & Paradiso, M.A. (2020). “Neuroscience: Exploring the Brain”. Questo libro è un’introduzione completa alla neuroscienza e include capitoli sull’elaborazione sensoriale e visiva.

  1. Psicologia delle Emozioni e Stimoli Visivi:

   – Barrett, L.F., Niedenthal, P.M., & Winkielman, P. (Eds.). (2005). “Emotion and Consciousness”. Questo libro offre approfondimenti sulla relazione tra emozioni, coscienza e stimoli sensoriali, inclusi quelli visivi.

  1. Memoria Visiva e Cognitiva:

   – Baddeley, A., Eysenck, M.W., & Anderson, M.C. (2020). “Memory”. Un testo chiave sulla memoria che esplora vari aspetti, inclusa la memoria visiva.

  1. Simbolismo e Psicologia:

   – Jung, C.G. (1964). “Man and His Symbols”. Carl Jung esplora l’importanza dei simboli nell’inconscio umano, un concetto rilevante per capire l’effetto degli stimoli visivi.

  1. Resistenza Cognitiva e Cambiamento:

   – Prochaska, J.O., Norcross, J.C., & DiClemente, C.C. (2013). “Changing for Good”. Questo libro discute le varie fasi del cambiamento comportamentale, compresa la resistenza al cambiamento.

  1. Immagini e Psicoterapia:

   – Kosslyn, S.M., & Osherson, D.N. (1995). “Visual Cognition”. Quest’opera esamina come le immagini e le rappresentazioni visive influenzano il pensiero e la cognizione.

  1. Tarocchi evolutivi:
  • Jodoroswsky, A (2006). “Yo, el tarot – pour apprendre à connaître le Tarot – pensée tarologique”
  • Jodoroswsky, A., Costa, M. (2004). “La via del Tarot”
  • Malaisi, B., (2022). “Tarotelling autobiografico. Scrivere di sé con i Tarocchi”
  • Sgarro, L. Calvano, L. (2014). “Il matto, il mago, il mondo. I tarocchi per la crescita personale, la formazione, il coaching”

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